Ad una settimana dall’uscita del nuovo spot TV di Credimi, eccoci a presentare i primi due protagonisti: Lino e Pamela Basaglia, rispettivamente padre e figlia, nonché titolari del Calzificio Bram di Casaloldo.
- Cosa significa BRAM?
- Come è nata l’idea di fondare un calzificio?
- Quali sono i progetti per il futuro?
- Per cosa è stato usato il finanziamento di Credimi?
A queste e tante altre domande, Pamela e Lino hanno risposto in questo video intervista.
La storia del Calzificio Bram
Azienda storica, nata nel 1959 a Casaloldo (Mantova), nel cuore del distretto della calzetteria femminile più importante d’Italia, il Calzificio Bram oggi si occupa della produzione di calze, gambaletti, collant e autoreggenti per donne e bambina e conta ben 48 dipendenti.
L’attività di produzione delle calze è sempre stata un’attività per conto terzi, fino all’arrivo di Lino Basaglia, figlio di uno dei 4 fondatori, che ha iniziato ad aggredire i mercati internazionali, tanto è vero che oggi lavora principalmente con l’estero.
Il nome non è casuale, ma è un acronimo dei nomi dei fratelli maschi del papà di Lino, ovvero Beniamino, Riccardo, Alessio e Mario; il logo, invece, è un omaggio al Torino, squadra di cui il signor Lino è molto tifoso.
Facciamo un salto dal passato al presente e chiediamo a Lino e Pamela…
Com’è lavorare in Bram oggi? Com’è lavorare in un’impresa di famiglia?
“Mi sento fortunata” dice Pamela “Lino è un papà che lascia fare, quando io o mio fratello abbiamo un’idea ci incoraggia a perseguirla. Quindi, voto 10!”.
Quali sono i vostri progetti per il futuro dell'azienda?
“Nel futuro ci auguriamo di rendere l’azienda sempre più ‘ecosostenibile’, ovvero modificare i nostri macchinari per poter consumare meno per energia, mentre abbiamo già iniziato ad utilizzare materiali riciclati per la produzione di collant e contiamo di trovare sempre più fornitori”. racconta Lino.
Un augurio che volete fare alle imprese italiane?
“Di non mollare perché la determinazione e l’intraprendenza delle imprese italiane è unica al mondo” racconta Pamela.
“Come Bram, tante imprese credono nel futuro, e si stanno adoperando per fare ricerca e innovazione, ma serve tempo. A causa della pandemia, siamo stati costretti a ridimensionare il ritmo produttivo, ma non ci scoraggiamo! E così ci auguriamo che sia lo stesso per tutti gli imprenditori e imprenditrici in Italia”. conclude Lino.
Come avete reagito alla crisi?
“Ci è venuto in mente che con i nostri macchinari potevamo iniziare a produrre mascherine in grande quantità e velocemente; ci siamo mobilitati - anche cambiando il nostro codice Ateco - e abbiamo riaperto i battenti e iniziato a produrre mascherine che siamo poi riusciti a vendere all’estero, diversificando così la produzione”.Il calzifico Bram a Casaloldo
Credimi e i suoi clienti
Quando avete sentito parlare di Credimi per la prima volta?
“Abbiamo sentito parlare di Credimi durante il periodo Covid, navigando online ci siamo imbattuti in una loro inserzione pubblicitaria e abbiamo deciso di richiedere un finanziamento per continuare a fare ricerca & sviluppo anche in quel periodo di scarsa produttività”.
Com’è stata l’esperienza con Credimi?
“Abbiamo molto apprezzato la velocità e l’efficienza del servizio. Potremmo dire che non c’è burocrazia, ma non sarebbe sufficiente. Sono proprio efficienti e veloci nelle operazioni, e soprattutto nelle decisioni, e molto professionali e disponibili” racconta Lino.
Bram è uno splendido esempio delle aziende che Credimi supporta ogni giorno attraverso un accesso al credito semplice e veloce e un team competente sempre pronto a dare loro supporto.
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