L’emergenza sanitaria Covid19 ha portato a galla la necessità di digitalizzazione degli Italiani.
Gli imprenditori non sono rimasti a guardare, ma hanno sviluppato al meglio delle loro competenze “sistemi” per avere un piccolo angolo di visibilità, sfruttando i social media, sistemi di messaggistica per le consegne e i marketplace locali.
Mentre l’idea di avviare un’attività online si sta sempre più consolidando, una domanda sorge spontanea: “Quanto costa davvero aprire un sito web?
Forse hai già cercato su internet cose tipo “Qual è il prezzo per aprire un e-commerce?” oppure “Costo per un sito di commercio elettronico”.
In questo articolo abbiamo analizzato i costi reali per iniziare a vendere online.
Cominciamo!
Cosa serve e quanto si spende per avviare un e-commerce
La riapertura delle attività commerciali, l’adozione dei nuovi regolamenti per la sicurezza, e il bisogno di sfruttare le potenzialità degli strumenti digitali ti ha portato a capire che vendere online è una grossa opportunità, soprattutto se hai già un negozio fisico.
Forse hai già chiesto qualche preventivo ad agenzie di digital marketing o freelance, hai letto un po’ di articoli e stai cercando di orientarti sull’argomento.
Da dove iniziare?
Per avere un’idea dei costi per il tuo e-shop, devi per prima cosa capire di cosa hai bisogno.
In questi casi è utile farsi qualche domanda.
- Puoi contare su un team di web developer?
- Hai un fotografo in azienda o un copywriter?
- In generale, puoi contare su risorse interne o dovrai assumere risorse esterne?
- Hai già un website e vorresti aggiornarlo oppure ne vuoi creare uno da zero?
- Che tipo di articoli vendi, giocattoli o capi di abbigliamento (solo per fare degli esempi)? In quest’ultimo caso dovrai tenere presente le varianti di colore taglia e stile (quindi più descrizioni e fotografie).
- Quanti prodotti vendi? Le spese di gestione variano inoltre anche in base al numero di prodotti che vendi. Infatti una cosa è gestire una sola tipologia (sia a livello software che di catalogo), un’altra è occuparsi di un catalogo ampio, con centinaia di proposte diverse.
Metti insieme gli elementi raccolti e avrai qualche idea in più su cosa ti servirà:
Ricerca & Analisi:
- Analisi del tuo mercato di riferimento
- Business plan
- Analisi competitors
Per la parte tecnica:
- Scegliere l’hosting
- Scegliere la piattaforma di vendita
- Acquistare un dominio
- Definire il design
- Selezionare i metodi di pagamento
- Integrare il tuo e-shop con i gestionali di logistica e magazzino
Per la parte di creazione del negozio virtuale:
- Fotografare gli articoli
- Scrivere contenuti accattivanti
- Caricare i prodotti e i dati all’interno del tuo catalogo
Per la parte marketing:
- Stendere piano
- Allocare budget
- Sincronizzare i social media al tuo catalogo
- Email marketing con workflow di base
- Web agency (se decidi di optare per l’outsource)
Prima di prendere qualsiasi decisione su come avviare il tuo sito, scarica gratuitamente: “50 consigli per un e-commerce di successo”, una serie di indicazioni pratiche su come elaborare una strategia per la vendita online in cinquanta semplici passaggi.
Ora che hai un’idea di cosa ti serve andiamo ad analizzare singolarmente ogni macroarea.
Costi per analisi e ricerca di mercato
Immagino cosa stai pensando.
Posso farlo benissimo da solo senza dover spendere denaro. Certo!
Ricorda però che fare un’adeguata ricerca di mercato preliminare comporta tempo e risorse. Sia che tu decida di affidarti ad un'agenzia o internamente sfruttando le risorse dell'azienda, effettuare un'attenta analisi di mercato ti permette di capire se esiste una qualche domanda per il tuo prodotto, se è vendibile così com'è o necessita di cambiamenti, ti consente di vagliare la concorrenza e di definire il posizionamento. E' quindi determinante per il successo della tua attività digitale.
Spese per la configurazione tecnica e-commerce
Veniamo alla parte più complessa.
Per prima cosa dovrai capire che tipo di piattaforma di vendita scegliere.
Le scelte sono principalmente tre, quattro se consideri anche i marketplace.
- Saas – ovvero software as a service, un esempio su tutti è proprio Shopify. Non comportano grosse spese iniziali e poche competenze a livello tecnico. Pagherai una quota mensile e potrai scegliere la soluzione migliore in base alle tue esigenze. Immagina di prendere uno spazio in affitto che è già predisposto per la vendita. Tra gli svantaggi devi calcolare la (piccola) commissione per le vendite e il fatto che ci sono limiti di personalizzazione e flessibilità dovuti al fatto che non sei (e mai sarai) in totale controllo della piattaforma.
- Open-source, un esempio su tutti WooCommerce. Anche in questo caso l’installazione e la licenza sono gratuite, ma dovrai sostenere le spese per un “hosting” ovvero una macchina raggiungibile da qualsiasi utente in qualunque luogo a qualsiasi ora. Considera i plugin e il supporto di uno sviluppatore che ti dovrà guidare – almeno nella fase iniziale di settings.
- Closed-source, hanno costi di licenza variabili che possono raggiungere anche migliaia di euro. Tieni presente che questa soluzione è ideale per grandi aziende che vogliono una piattaforma ad hoc e che desiderano un sistema ottimizzato alla loro realtà e quindi integrabile perfettamente con i loro gestionali, flessibile e personalizzabile come un abito vestito su misura.
Creazione di contenuti per e-commerce
Ecco un punto spesso sottovalutato che può rivelarsi un vero incubo per molti imprenditori.
La spesa cambia a seconda del tipo di prodotto e delle varianti, ma anche dal numero di articoli venduti e da quanto spesso sono aggiornati. Abbigliamento e calzature, per esempio, sono proposte stagionali che richiedono di essere aggiornate periodicamente.
La scelta di un professionista in grado non solo di fotografare, ma anche di ritagliare, salvare, nominare e caricare correttamente le tue immagini diventa importantissima.
La stessa cosa vale per le descrizioni dei tuoi prodotti. Anche in questo caso diventa cruciale la scelta di un copywriter professionista in grado di produrre contenuti accattivanti, ma anche chiari e completi.
A seconda del prodotto che vendi cerca di puntare su chi ha esperienza nel tuo settore di riferimento: avere padronanza dei termini renderà il lavoro del copywriter più agile e veloce.
Il consiglio è di non andare al risparmio quando si tratta di immagini e contenuti e di stabilire un forfait piuttosto che un compenso ad ore.
Il costo medio di questi servizi dipende ovviamente dal numero di articoli, dalle varianti e dalla stagionalità.
Costi di marketing per siti di vendite online
Abbiamo deciso di includere anche una previsione dei costi per la promozione e l’ottimizzazione anche se questi non appartengono alla fase iniziale di creazione del sito, ma necessari per l’avvio e il funzionamento della piattaforma.
Se non hai la più pallida idea da dove iniziare, immagina di avere due strade:
- Affidarsi ad un’agenzia
- Acquisire le competenze e fare marketing in-house
Se decidi di sfruttare le risorse interne in azienda, assicurati che il tuo capitale umano sia competente in materia di e-commerce ed eventualmente provvedi a “colmare” le lacune con investimenti in corsi mirati e formazione.
Consiglio: Avviare un negozio virtuale richiede moltissime competenze trasversali. Potrebbe essere un’ottima occasione per investire nella riqualificazione di più di un reparto del tuo team.
Tra le spese tieni presente anche un sistema di email marketing, necessario per creare piccoli flussi di email, dalla conferma di avvenuto acquisto, alla mail che ti permette di tracciare il tuo ordine, a quella che ti invita a completare gli ordini presenti nel carrello (il famoso carrello abbandonato) per citare solo alcuni esempi.
Potrebbero servirti tool per il CRM (Customer Relationship Management) o per la gestione e programmazione di Social Media. Alcuni non saranno necessari subito, ma se il progetto è serio nel medio-lungo termine, meglio considerare anche questi aspetti in modo preventivo.
- CRM: esistono soluzioni gratuite fino ad un massimo di “contatti” dove paghi solo il servizio per la piattaforma. La scelta dipende dagli obiettivi che intendi raggiungere e allo stesso modo i costi.
- Email marketing system: variabili in base al numero di contatti o mail inviate. Possono oscillare dai 20 ai 200 euro al mese.
- Social media management tool: da 20 a 150 euro al mese (esempi per la creazione e la programmazione dei post: Later, Hootsuite, Buffer, Agorapulse, Buzzsumo, Canva etc...)
All'interno delle spese è bene includere anche l’investimento iniziale per l’advertising per generare traffico, aumentare la visibilità del tuo negozio online e il numero dei tuoi potenziali clienti. Sebbene questo investimento, che andrà a finire in campagne Facebook e/o Google Ads (o altro a secondo della tua strategia) tornerà sotto forma di fatturato (o per lo meno così dovrebbe essere), si tratta pur sempre di liquidità iniziale di cui tenere conto nella definizione del budget e da presentare in anticipo.
Non pensavi che avviare un e-shop comportasse tutti questi costi?
Sono tanti gli imprenditori del commercio al dettaglio che come te si stanno interrogando sull'idoneità del proprio business model, sulle modalità di vendita, sulla propria strategia, chiedendosi se avviare un sito web per la propria attività sia la scelta giusta.
Non è ancora chiaro se il passaggio al digitale sia davvero una scelta o una necessità che si farà sempre più forte nei prossimi mesi. La buona notizia è che esiste una soluzione per ottenere la liquidità che serve alla tua impresa per un investimento di crescita e sviluppo, come la creazione di un sito web.
Scarica 50 consigli per un e-commerce di successo