Le esigenze delle PMI nel settore Fintech alla Commissione Finanze
di: Ignazio Rocco di Torrepadula & Luca Bottone
Con lodevole lungimiranza, la Commissione Finanze della Camera dei Deputati a luglio 2017 ha avviato l’Indagine conoscitiva sulle tematiche relative all'impatto della tecnologia finanziaria sul settore finanziario, creditizio e assicurativo, un programma di audizioni che in 7 mesi porterà ad ascoltare l’intervento di una platea variegata di soggetti coinvolti direttamente e indirettamente sulle tematiche Fintech e Insurtech: Autorità di Vigilanza sul sistema finanziario (tra cui Banca d'Italia e Consob), Enti (tra cui Ministero dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico), Associazioni (tra cui ABI), istituzioni bancarie e finanziarie, soggetti operanti nel settore della tecnologia finanziaria, soggetti finanziatori; esperti e studiosi del settore.
L’indagine ha dichiaratamente l’obiettivo di valutare, in termini sia sociali, sia industriali, le conseguenze della crescita del settore Fintech rispetto al sistema delle banche e dei mercati finanziari e assicurativi nel loro complesso. L'intento è verificare l'adeguatezza del sistema normativo e di vigilanza, da un lato, al fine di scongiurare lacune e carenze, e, dall'altro, evitare che un eccesso di regolamentazione finisca per rendere l'economia italiana inospitale per questo settore, con la conseguenza negativa di avvantaggiare nazioni più competitive.
Anche Credimi è stata invitata a fornire i propri contributi e l’intervento effettuato dall’Amministratore Delegato, Ignazio Rocco di Torrepadula, ha voluto dare voce alle esigenze delle PMI e all’intero settore Fintech.
L'intervento di Credimi sul Fintech
Per primo, abbiamo spiegato che Credimi cerca di risolvere un problema finanziario grande e oneroso, che è un freno allo sviluppo di tutte le aziende italiane, e cioè il finanziamento del circolante attraverso l’anticipo fatture. Il capitale circolante pesa nei bilanci delle aziende per 500 miliardi di euro e vede le PMI italiane tra le più oberate al mondo, dalla dimensione delle scorte ma soprattutto dai tempi lunghissimi di pagamento dei crediti commerciali. Con Credimi permettiamo di anticipare e incassare le fatture di ogni impresa italiana, verso qualsiasi altra impresa italiana, con risposta in 48 ore, e in maniera completamente digitale. Senza presentare documenti cartacei, senza muoversi dalla propria sede aziendale, senza pagare nessun costo fisso, e sapendo esattamente quanto si spenderà.
Abbiamo poi parlato del Fintech come fattore di sviluppo economico, finanziario e occupazionale, sottolineando quanto il Fintech si sia dimostrato più stabile e meno rischioso rispetto ad altri operatori tradizionali del sistema finanziario.
Il Fintech, infatti, rappresenta (insieme al sistema bancario) un potenziale motore di crescita, aumentando le risorse finanziarie a disposizione delle imprese e dei consumatori, aumentandone l’accessibilità, e soprattutto contribuendo una più veloce diffusione dell’innovazione. Crediamo che i fatti dimostrino anche che le nuove aziende del Fintech possano generare competenze e posti di lavoro di alta qualità, particolarmente critici per uno sviluppo trasversale dell’innovazione. Inoltre, dati gli importanti fattori che contribuiscono alla forte mitigazione dei rischi, il costo delle perdite legate alle aziende Fintech si è rilevato sensibilmente inferiore rispetto alle crisi bancarie.
Infine abbiamo proposto qualche spunto per promuovere il Fintech in Italia e, in particolare, per agevolare l’anticipo delle fatture da parte delle PMI attraverso le piattaforme digitali come Credimi. In tale ambito il primo passo che riteniamo importante sia quello di imporre la nullità del divieto di cessione dei crediti: tale intervento innalzerebbe il livello di commerciabilità dei crediti, avvicinandoli ad un vero e proprio titolo da finanziare come un collateral (factoring pro solvendo) ovvero da vendere come un’obbligazione (factoring pro soluto). Il mercato dei crediti commerciali italiano è potenzialmente gigantesco e potrebbe divenire, se digitalizzato e commerciabile senza eccezioni, un’enorme fonte di finanziamento per le imprese, oltre a una importante fonte di innovazioni finanziarie e tecnologiche.
Un altro passo che riteniamo utile per lo sviluppo del Fintech e, quindi, un incremento della qualità e quantità dei servizi offerti alle PMI è, l’introduzione di un regime regolamentare semplificato per gli imprenditori che vogliano lanciare un’azienda Fintech (soprattutto nel contesto attuale di implementazione della PSD2), fino a che il test del prodotto sul mercato non sia risultato positivo (fino a 4.000/5.000 clienti), permettendo all’imprenditore di concentrare gli investimenti nello sviluppo della tecnologia fino a quando i rischi per i consumatori ed il sistema finanziario restano bassi.
Per ultimo, abbiamo proposto il lancio di un progetto di open banking ancora più esteso della PSD2, nello stile di quanto fatto dal governo inglese, che consenta di poter scambiare (previa esplicita autorizzazione da parte della PMI), qualsiasi dato registrato nei sistemi informativi di tutti gli intermediari finanziari e creando la base per lo sviluppo sia di ulteriori servizi data driven connessi agli strumenti finanziari attuali, sia di strumenti finanziari nuovi e sempre più customizzati sulle reali esigenze delle PMI.
Guarda l'intero intervento di Ignazio Rocco di Torrepadula alla Commisione Finanze.
A proposito di Credimi
Nata con la missione di rendere l'accesso al credito alle aziende semplice e veloce, Credimi è oggi la fintech leader dei finanziamenti digitali in Europa.