Il vero costo del credito per le aziende
di: Gianmarco Molinari
Il credito in Italia non scarseggia, i flussi di autoliquidanti valgono circa 600 miliardi, ma questo assunto purtroppo non vale per tutte le imprese allo stesso modo.
Di credito ce n'è tanto per poche imprese che spesso non ne hanno nemmeno bisogno. Le altre invece hanno ancora poco credito e lo pagano a caro prezzo.
I flussi di credito sono in crescita - l’Abi segnala su base annua un +1,4% a settembre per i prestiti a famiglie e imprese - ma c’è un gap sempre più marcato tra le aziende che hanno accesso al credito e quelle che fanno fatica ad ottenerlo. Un gap che penalizza la maggioranza delle imprese, spesso proprio quelle più giovani e dinamiche.
La situazione del mercato del credito per le imprese è ben fotografata da un’elaborazione effettuata da Cerved per Il Sole 24 Ore, che va a incrociare flussi, tassi e rating delle imprese finanziate.
Dall'elaborazione emerge che la crescita degli impieghi ha coinvolto soprattutto le imprese medio-grandi: +0,6% i crediti a marzo 2017 su marzo 2016, mentre per le piccole la situazione è ben diversa: -1,8% a marzo, solo poco meglio del -2,1% del 2016.
I tassi applicati confermano l'inefficienza e la natura 'discriminatoria' del sistema: oggi una grande impresa “rischiosa” - classe di rating Cerved maggiore di 6 - ottiene credito a breve al 3% medio, la metà circa di quello che paga una microimpresa sana.
Dati tristemente confermati anche dalla nuova elaborazione dell'Osservatorio sui Tassi di Credimi sui dati del Bollettino Economico di Banca d'Italia, che evidenzia nuovamente una grande distanza tra i tassi medi praticati sui grandi finanziamenti a breve, che si attestano intorno al 3,6%, e quelli dei piccoli finanziamenti fino a 50.000 euro che costano ancora oggi più del doppio, il 7,3%.
Dati che diventano ancora più drammatici scendendo al Centro/Sud Italia: il tasso medio sugli autoliquidanti praticato al Sud è del 5,6% vs il 3,9% dell'Italia del Nord e, ad esempio, un finanziamento sotto il 50.000 euro in Lombardia costa il 6,6% mentre in Puglia lo stesso finanziamento è erogato a un 10% medio.
Credimi rappresenta un esempio di come la finanza digitale può aiutare le imprese più moderne e dinamiche: è una fonte di finanziamento aggiuntiva, sempre disponibile, veloce e semplice da attivare e completamente senza costi fissi.
Credimi si paga solo in caso di utilizzo, quando si decide di ottenere un finanziamento. Istruttoria di cedente e ceduti, iscrizione, plafond, quotazione dell'anticipo sono sempre gratuiti.
Il costo del finanziamento è omnicomprensivo, sempre consultabile e aggiornato sulla piattaforma; nessuna istituzione finanziaria offre oggi questo tipo di trasparenza in Italia.
A proposito di Credimi
Nata con la missione di rendere l'accesso al credito alle aziende semplice e veloce, Credimi è oggi la fintech leader dei finanziamenti digitali in Europa.
Fonti: Bollettino B.ca d’Italia, Q2 2017, CS B.ca d'Italia antiusura, Marzo 2017