Fintech

Crowdinvesting immobiliare: le prime 4 piattaforme attive in Italia

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Nel mondo ci sono 100 piattaforme operative. In Italia dal 2017 sono attivi i primi progetti

di BeBeez

Inizia a prendere piede anche in Italia il crowdinvesting immobiliare, cioè l’utilizzo di piattaforme web per la raccolta di capitali o di finanziamenti a supporto di progetti di sviluppo immobiliari, un settore già molto attivo in altri Paesi. Secondo l’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano, nel mondo ci sono 100 piattaforme operative, di cui 35 negli Stati Uniti, 47 in Europa e 18 nel resto del mondo. Il mercato di gran lunga più importante è quello statunitense, dove dall’inizio dell’operatività a fine giugno 2018 sono stati raccolti 5,8 miliardi di dollari; l’Europa, invece, è arrivata a quota 2,1 miliardi. Quanto all’Italia, dove le prime piattaforme hanno iniziato ad attivarsi solo nel 2017, a fine giugno si erano raccolti 2,6 milioni di euro in equity, spalmati su tre progetti, e 3 milioni di euro di finanziamenti, spalmati su 12 campagne.

In Italia le ultime due piattaforme ad affacciarsi al mercato sono state Concrete Investing e House4Crowd. Entrambe sono piattaforme di equity crowdfunding milanesi, autorizzate da Consob lo scorso luglio, ma non ancora partite con la pubblicazione delle prime campagne.

Concrete Investing è stata sviluppata da Concrete srl, fondata e guidata dal ceo Lorenzo Pedotti, è finanziata da Embed Capital srl, società di investimento indipendente focalizzata su startup e pmi innovative in fase seed, early-stage e growth, attraverso investimenti diretti in equity o finanziamenti convertibili. Banca Sella svolgerà il ruolo di intermediario finanziario attraverso la nuova piattaforma di open banking Fabrick. Tra i partner c’è anche Be Trust, una società fiduciaria indipendente, che avrà il ruolo di facilitare lo scambio di quote senza l’intervento di figure terze, favorendo la creazione di un mercato secondario a vantaggio degli investitori.

Quanto ad House4Crowd, è stata sviluppata da 4Crowd spa, guidata dal fondatore Francesco Chechile, che l’ha lanciata con la sua società di ristrutturazioni immobiliari Restyco srl e con il supporto della holding di investimento HOPI srl (Holding di Partecipazioni Industriali) di Nicola Massara, ceo di Heintzmann Italia e della milanese Kerberos spa, a sua volta una startup finanziata da HOPI, che ha sviluppato un’app che fornisce analisi e segnali in tempo reale per il trading sui mercati finanziari internazionali.

Con un track record ben rodato è invece Walliance, che appunto sino allo scorso luglio era stata l’unica piattaforma italiana di equity crowdfunding real estate autorizzata da Consob. Walliance ha alle spalle investitori istituzionali: lo scorso dicembre, infatti, ha chiuso un round di investimento da 750 mila euro sottoscritto da Trentino Invest, la joint-venture nata nel 2012 tra operatori finanziari trentini per investimenti in società ad alto potenziale di crescita (partecipata da La Finanziaria Trentina, Istituto Atesino di Sviluppo, Fincoop e Trentino Sviluppo), e dal gruppo MAK di Lavis, società di costruzioni immobiliari trentina con oltre 70 milioni di euro di commesse nel 2017. La piattaforma è stata fondata da Bertoldi Holding (di Giacomo e Gianluca Bertoldi). Quest’ultima è capo dell’omonimo gruppo che, nato nella grande distribuzione (Giacomo e Gianluca sono nipoti del fondatore dei Supermercati Orvea, oggi in società con Gruppo Poli), oggi ha partecipazioni in real estate e startup. 

CampagnaWalliance

In genere gli investitori che operano tramite Walliance, una volta finanziata e lanciata la campagna, diventano proprietari di azioni di uno special purpose vehicle (spv costituito dal soggetto promotore) che cofinanzierà il progetto immobiliare. Secondo i calcoli di CrowdfundingBuzz, Walliance nel 2017 ha raccolto 583 mila euro dagli investitori, mentre da inizio anno e sino a metà settembre aveva raccolto già ben 3,5 milioni su progetti da sviluppare sia in Italia sia negli Usa. L’ultima campagna chiusa è quella finalizzata alla ristrutturazione e trasformazione dello storico Palazzo Cavour di Firenze, posizionato tra via Cavour 82 e via Micheli 30, nel pieno centro storico della città, che ha già incassato adesioni per oltre 1,1 milioni di euro su un target complessivo di un milione. Peraltro il target minimo di 500 mila euro era già stato raggiunto in solo poco più di una settimana dal lancio della campagna. Il progetto ha un rendimento lordo previsionale annualizzato del 12% per una durata dell’operazione prevista di 24 mesi.

Sul fronte delle piattaforme di lending, invece, l’unica attiva in Italia nel settore real estate è Housers, fondata nel 2016 in Spagna da Tono Brusola e Alvaro Luna. In Italia è attiva dal 2017 con la controllata Housers RE Italy, guidata da Giovanni Buono, supportata dall’istituto di pagamento francese Lemon Way. Housers ha condotto lo scorso autunno una campagna di equity crowdfunding su se stessa lo scorso autunno sulla piattaforma britannica CrowdCube, incassando 785 mila sterline su un target minimo di 100 mila, sebbene l’obiettivo massimo fosse ben più ottimista e fissato a quota 3 milioni di sterline.

Secondo i calcoli dell’Osservatorio sul Crowdinvesting del Politecnico di Milano, Housers dall’inizio dell’operatività in Italia nel luglio 2017 al 30 giugno 2018 aveva finanziato 12 progetti sul territorio italiano che hanno raccolto complessivamente 2,985 milioni di euro, ma se si considerano anche gli investimenti condotti da investitori italiani tramite Housers relativi a progetti immobiliari in altri Paesi, allora il totale raccolto è stato di oltre 2 milioni nel 2017 e di circa 4 milioni a fine giugno.

CampagnaHousers

L’ultima campagna chiusa con una raccolta di 550 mila euro lo scorso agosto riguarda la ristrutturazione di un castello di 2.468 mq nella regione piemontese del Monferrato (provincia di Asti) che sarà trasformato nel Castellero Timeless Charm Resort, un hotel di lusso composto da 22 suite, tutte completamente arredate da Bertone Design, una spa, un ristorante di alto livello, un giardino attrezzato e zona piscine. La commercializzazione delle suite è stata affidata a Engel & Völkers. Il progetto promette un rendimento complessivo del 12,75% in 18 mesi (8,5% all’anno).

 

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