Fintech

Direct Lending: benefici, rischi e opportunità per aziende

Piattaforme fintech e Direct landing

Oggi le imprese hanno la possibilità di accedere al credito in modo semplice e veloce, attraverso canali di finanza alternativa - come il direct lending - senza coinvolgere direttamente le banche tradizionali, ma sfruttando le potenzialità delle piattaforme fintech. 

Come è possibile?

In questo articolo abbiamo approfondito:

 

Cos’è il direct lending?

Tradotto letteralmente come ‘prestito diretto’, il direct lending prevede l’erogazione di credito alle imprese da parte di soggetti diversi da una banca. Il credito può essere erogato sotto forma di prestiti a medio-lungo termine, o tramite l’acquisto di crediti commerciali.

 

Direct lending: come funziona

La maggior parte delle operazioni di direct lending avviene attraverso piattaforme fintech che, grazie a dati e tecnologia, permettono di:

  • raccogliere liquidità da parte di investitori istituzionali, sotto forma di investimenti diretti o cartolarizzazioni
  • offrire alle imprese liquidità in modo semplice, veloce e digitale tramite le proprie piattaforme fintech

L’azienda fa una richiesta di finanziamento o di cessione del credito in pochi minuti, ottiene una risposta sulla fattibilità in pochi giorni, e completa il processo per l’attivazione e l’ottenimento del finanziamento in poche settimane.

Nota bene

Avvalersi del direct lending non significa rinunciare ai canali di credito bancario tradizionale. La collaborazione e la complementarità tra fintech e banche (compresi Fondi di gestione del risparmio) sono sempre più evidenti, in particolare dopo il 2020, quando l’afflusso di capitali provenienti da investitori istituzionali ha contribuito alla rapida crescita del fintech.

 

Chi sono i direct lenders?

Quando si parla di soggetti non bancari s’intendono operatori finanziari che NON sono banche, per esempio Credimi, intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia.

Questi operatori ottengono liquidità rispettivamente da:

  • Soggetti privati (e allora si parla di Peer to Peer lending o P2P)
  • Investitori istituzionali, sia tramite fondi di investimento alternativi o FIA, sia attraverso operazioni di cartolarizzazione di prestiti erogati grazie a piattaforme fintech

Questa seconda soluzione risulta spesso preferibile a quella dell’investimento diretto, perché il direct lending ancora non ricade nella definizione di strumento finanziario e quindi non può essere considerato un asset eligibile per la normativa sui Piani individuali di risparmio (PIR), che limiterebbe le possibilità di attrarre investitori sulle piattaforme.

La piattaforma p2pmarketdata mostra i principali lending players nel mondo, compresi quelli che operano in Italia, l’ammontare erogato da inizio attività e la tipologia di servizi offerti.

 

Nota bene

In linea con il trend europeo, sono sempre di più anche in Italia gli investitori istituzionali che muovono le grandi masse di denaro a beneficio delle aziende richiedenti credito online.  Certo, i privati ancora possono investire, ma i numeri più importanti li fanno i fondi, direttamente, o tramite cartolarizzazioni.

 

Vantaggi del direct lending per le imprese

Perché rivolgersi a questi operatori? 

Abbiamo provato a riassumere alcuni dei benefici principali:

  • Rapidità delle operazioni e dell’erogazione - grazie ai dati e alla tecnologia, le piattaforme di digital lending sono in grado di processare migliaia di informazioni in pochi minuti, di dare risposte rapide, e quindi erogare liquidità più velocemente;
  • Diversificazione del debito - il direct lending, complementare al credito bancario, è per le imprese un importante strumento di diversificazione delle fonti di finanziamento, che permette di colmare le carenze rispetto ai modelli di servizio tradizionali.
  • Assenza di garanzie reali da presentare - questi strumenti spesso non si avvalgono di garanzie reali e fideiussione perché sfruttano le garanzie dello stato
  • Semplicità dei processi - tutto, dalla richiesta all’erogazione, avviene online; non serve presentare mille documenti e si ha sempre il supporto di un team di professionisti in caso di necessità
  • Sicurezza - Il direct lending in chiave fintech è una soluzione solida e sicura. Gli operatori fintech sono operatori autorizzati e vigilati; il fatto che non siano operatori bancari non li esclude (anzi li obbliga) a prestare la massima cura e attenzione nei confronti delle 

 

Panorama del direct lending in Italia

Se i motivi per considerare questo metodo di finanza alternativa non fossero ancora abbastanza, ecco qualche dato da prendere in considerazione. 

In base a fonti autorevoli come Unioncamere, Innexta e Politecnico di Milano, il direct lending in Italia è più che raddoppiato, passando da:

  • 138,7 milioni di euro nei primi sei mesi del 2020 
  • a 307,8 milioni nei primi sei mesi del 2021

Un dato confermato anche dalla ricerca di AIFI-Deloitte (marzo 2022), secondo cui I fondi di private debt e direct lending in Italia nel 2021 hanno investito 2,214 miliardi di euro, quasi il doppio del 2020 (1,153 miliardi).

Numeri da capogiro che dimostrano quanto siano interessanti le opportunità del direct lending e delle piattaforme fintech, sia per le imprese, che per gli investitori, con previsioni di crescita nei prossimi anni.

 

A proposito di Credimi

Nata con la missione di rendere l'accesso al credito alle aziende semplice e veloce, Credimi è oggi la fintech leader dei finanziamenti digitali in Europa.

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