Finanza Aziendale

La fattura elettronica può mettere in crisi il circolante?

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La fattura elettronica mette fine alla retrodatazione delle fatture con emissione differita

La fatturazione elettronica è senza dubbio un'enorme spinta per la crescita delle imprese italiane e permette un potenziale recupero di competitività per l’intero Sistema Italia.

La fatturazione elettronica offre molteplici vantaggi:

  • aiuta e consolida le relazioni con i partner di business
  • è uno strumento che permette un pagamento più sicuro e tempestivo
  • ha valore fiscale
  • semplifica la concessione di finanziamenti e la relazione con il sistema bancario e finanziario in generale
  • ha importante valore giuridico in caso di contenziosi, anticipando molti degli effetti della blockchain senza però la sua complessità di implementazione

La completa trasparenza e tracciabilità della fatturazione elettronica, inoltre, comporta alcune conseguenze da valutare attentamente da parte di chi si occupa di finanza aziendale.

E' infatti prassi consolidata, seppure non completamente in linea con le normative vigenti, l'emissione di fatture differite dalla prestazione, solitamente nel mese successivo, ma retrodatate al mese precedente.

Questa modalità di emissione non sarà praticamente più replicabile dall'avvento della fatturazione elettronica obbligatoria a gennaio 2019.

 

 

Ciò significa che una fattura differita emessa per una prestazione svolta nel mese precedente dovrà necessariamente riportare la data di emissione; in altre parole non potrà più essere retrodatata.

Le conseguenze di questa novità sono sicuramente una maggior conformità della documentazione alle normative ed un maggior ordine nella contabilità ma anche, potenzialmente, delle ripercussioni spiacevoli per chi gestisce il cash flow e il capitale circolante aziendale.

Ad esempio: una fattura differita, emessa il 15 del mese successivo con pagamento a 90gg fine mese data fattura, oggi viene normalmente datata alla fine del mese precedente; con la fatturazione elettronica questo non sarà più possibile e la data fattura dovrà necessariamente coincidere con la data di emissione (il 15 del mese successivo in questo caso), e questo praticamente allungherà i tempi di incasso (nel nostro paese già tra i più lunghi al mondo con quasi 90 giorni di DSO medi) di 30 giorni, rendendo la gestione del circolante più difficile.

Con l'avvicinarsi della scadenza di gennaio è importante considerare anche questo aspetto e prepararsi ad affrontare l'allungamento dei tempi di incasso con una rinegoziazione adeguata dei termini di pagamento dei clienti o un utilizzo di strumenti di finanza che permettano un aumento dell'utilizzo del finanziamento a breve termine sugli autoliquidanti, le fatture che dal 2019 diventeranno elettroniche anche per il B2B.

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