Differenze tra mutuo, prestito e leasing
Nel corso delle diverse fasi del ciclo di vita di un’impresa, sono tanti i casi in cui un imprenditore o un'imprenditrice devono decidere come finanziare i propri investimenti in azienda nel modo più opportuno.
Le soluzioni sono tante, dall’accensione di un mutuo, alla stipula di un prestito o alla sottoscrizione di un contratto di leasing.
Ma quale scegliere? In questo articolo trovi spiegate bene le differenze tra queste tre fonti di finanziamento, così da poter prende una decisione più consapevole e adatta alla tua azienda.
Facciamo chiarezza...
Per prima cosa è bene chiarire un principio fondamentale nel mondo della finanza aziendale, ovvero che:
“la finanza si fa con gli attivi e non con i passivi”
Sono, infatti, gli attivi di bilancio ad imporre una serie di vincoli all'azienda sulla scelta delle coperture finanziarie più opportune da adottare, ovvero i passivi di bilancio.
Facciamo un esempio.
Immagina un’azienda che necessita di acquistare un nuovo parco automezzi, caratterizzati da una vita economico-tecnica di 5 anni, oltre i quali necessitano di essere sostituiti a causa dell’usura e del chilometraggio elevato. Ipotizziamo poi che si proceda a finanziare tale investimento con un finanziamento a 5 anni. Immaginiamo ora che l’impresa si trovi in difficoltà e riesca a rinegoziare il debito allungando la durata complessiva a 6 anni; ecco che si può creare un grave problema: al termine del 5° anno l’azienda si troverà un parco automezzi vecchi e da sostituire, mentre il percorso di ammortamento del finanziamento proseguirà per un altro anno, con il rischio che l’azienda si trovi in futuro a dover stipulare un nuovo finanziamento che le consenta, da un lato di rinnovare gli automezzi, e dall’altro di rimborsare i pagamenti del vecchio finanziamento ancora in essere, a fronte di un investimento (ovvero il parco automezzi) che nel tempo è destinato inesorabilmente a svalutarsi.
Ecco come nel tempo si può creare del debito c.d. “tossico”, ovvero debito contratto per coprire altro debito.
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Caratteristiche di mutuo, prestito e leasing
Ora che hai ben compreso come il driver decisionale per scegliere tra le diverse tipologie di passività derivi da un attento studio dell’investimento da finanziare, sarà più semplice comprendere le principali differenze tra le più diffuse modalità di finanziamento, ovvero il mutuo, il prestito ed il leasing.
- il MUTUO è una tipologia di finanziamento, di solito utilizzata per finanziare investimenti di sviluppo immobiliare a medio/lungo termine che si caratterizza per una durata, nel mondo corporate, sino a 20 anni ed è normalmente assistita da una garanzia reale, ovvero dalla presenza di un’ipoteca sull’immobile oggetto di investimento. Di norma, le banche e gli istituti di credito tendono a finanziare l’investimento immobiliare industriale in misura pari al 70% del valore (o, se inferiore, del prezzo di acquisto) dell’immobile. Tale limite si definisce in gergo “Loan to Value” e può, in alcuni casi essere superato, raggiungendo il 100% del valore dell’investimento.
La restituzione del mutuo avviene mediante il pagamento di rate (comprensive di capitale ed interesse) con cadenza periodica, secondo il piano di ammortamento previsto dal contratto.
- il FINANZIAMENTO chirografario è una tipologia di finanziamento a medio termine, che si caratterizza per una durata da 6 sino solitamente al massimo ad 84 mesi, di norma non direttamente garantito, ovvero non assistito da ipoteche o pegni su specifici attivi o da firme personali, poiché può essere utilizzato sia per far fronte ai fabbisogni di liquidità del circolante, sia per finanziare investimenti in immobilizzazioni. Non prevede quindi che siano concesse garanzie reali (come l’ipoteca sugli immobili), ma può prevedere alcune forme di garanzia accessorie, quali fidejussioni personali dei soci o amministratori e/o garanzie statali, rilasciate ad esempio dal Fondo Centrale di Garanzia-MCC.
La restituzione del prestito avviene mediante il pagamento di rate (comprensive di capitale ed interesse) con cadenza periodica, secondo il piano di ammortamento previsto dal contratto. In alcuni casi è possibile che l'istituto di credito conceda un preammortamento di 6-12 mesi, ovvero un periodo di tempo in cui si pagano solo gli interessi e non il capitale.
- Il LEASING, ovvero il contratto di locazione finanziaria, è un’altra modalità di copertura dei fabbisogni finanziari aziendali derivanti da investimenti in immobilizzazioni materiali, sia strumentali che immobiliari. La sua particolarità è che il bene non è acquistato dall’azienda, ma dalla società di leasing attraverso la stipula del contratto di locazione finanziaria, la società di leasing (denominata concedente) acquista in proprio il bene e lo concede in locazione all’azienda (denominata utilizzatrice) che lo può usare nella propria attività e si impegna a corrispondere alla concedente:
- un canone iniziale denominato 'maxicanone', alla data di stipula del contratto;
- una serie di canoni periodici per una durata massima solitamente di 59 mesi nel caso di leasing strumentale;
- un canone finale di riscatto, con il quale, previo pagamento dello stesso, l’azienda utilizzatrice ha la facoltà (e non l’obbligo) di acquisire la proprietà del bene precedentemente locato.
Come scegliere?
Quanto detto sopra sono le principali differenze “finanziarie” fra leasing, mutuo e prestito (se escludiamo l’evidente differenza della proprietà del bene), ma quali altri fattori portano a optare per un leasing rispetto ad un mutuo?
Vediamo i principali:
- L’imposta sul valore aggiunto: acquistare in proprio con un finanziamento bancario, ad esempio un macchinario importante, s'immagini ad es. un investimento da 1.000.000 €, porta a dover sborsare anche il 22% di Iva portando nel breve termine l’uscita finanziaria ad € 1.220.000. Ove l’operazione fosse fatta dal leasing sarebbe quest’ultimo a sborsare l’imposta sul valore aggiunto per poi ri-addebitarla attraverso i canoni periodici (i canoni di leasing, infatti, vengono fatturati con IVA mentre le rate dei mutui non scontano IVA). Chiaramente il vantaggio sarebbe annullato ove il leasing chiedesse il 20% di maxicanone all’impresa alla firma del contratto.
- La deducibilità fiscale: il leasing può essere particolarmente interessante per acquistare immobili in presenza di imprese ad alto reddito. Immagina un immobile del valore di 3.000.000 € acquistato con un mutuo ipotecario; l’immobile sarebbe spesato a conto economico attraverso l’ammortamento realizzato nella maggior parte dei casi secondo l’aliquota del 3% annuo ovvero sarebbe dedotto dalla base imponibile fiscale in 33 anni. Attraverso il leasing immobiliare invece la deducibilità dei canoni versati può avvenire in soli 12 anni al minimo; un bel vantaggio fiscale di aumento dei costi deducibili!
E quali fattori portano, invece, a optare per un mutuo rispetto ad un leasing?
- La proprietà diretta del bene: qualora optassi per un mutuo la proprietà del macchinario, dell’immobile o di qualsiasi bene sarebbe direttamente detenuta dall’impresa che potrebbe disporne come meglio crede (quindi venderlo, migliorarlo, eliminarlo) senza passare dalla “proprietà mediata” attraverso la società di leasing.
- La flessibilità nell’utilizzo delle risorse: il mutuo non è sempre collegato ad un investimento, pertanto l’impresa può utilizzare le risorse per qualsiasi esigenza quale ad esempio finanziare il magazzino; in particolare quest’ultima che sarebbe di fatto impossibile con la soluzione del leasing!
Come si sceglie quindi fra leasing, mutuo o prestito? La scelta dipende dal voler mantenere la proprietà di diretta del bene, dalla possibilità di spostare parte del debito alla fine del leasing (attraverso il canone di riscatto) e chiaramente dalle opportunità fiscali che vi abbiamo raccontato sopra.
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A proposito di InFinance
inFinance è una società di formazione e consulenza specializzata in Corporate Finance, Controlling e Banking. Tutte le attività si caratterizzano per un approccio concreto, diretto e pragmatico. inFinance collabora con le principali banche e aziende italiane ed è, inoltre, attiva nello sviluppo e nella diffusione della cultura finanziaria attraverso video, working paper, articoli, libri e convegni.
A proposito di Michele Moglia, Dottore Commercialista, analista finanziario, formatore e consulente.
Laureato in Management e Finanza è esperto nella valutazione dei prodotti derivati di tipo interest rate swap. Si occupa della gestione dei rapporti tra banche ed imprese, di pianificazione finanziaria di breve e lungo termine, di gestione di crisi di impresa e operazioni straordinarie; ha particolare expertise nelle aziende in fase di start-up. Senior Analyst in FSA Corporate Finance è membro della faculty interna di inFinance. È co-autore del libro "In Dare o in Avere?" della collana Keep it Simple di inFinance.