I progressi registrati negli ultimi anni nel campo dell’information and communication technology (ITC), insieme ad un contesto normativo favorevole, hanno agevolato lo sviluppo di nuove forme d’intermediazione tra la domanda e l’offerta di credito, agevolando l’ingresso degli operatori fintech nel settore finanziario.
Fintech e banche: le differenze
Questi soggetti, a differenza degli istituti di credito, godono di un vantaggio basato su elevate competenze tecnologiche e modelli operativi snelli attraverso i quali offrono servizi finanziari innovativi, oggi un’interessante fonte di finanza alternativa alle classiche messe a disposizione delle banche tradizionali fisiche.
Le principali soluzioni fintech che illustriamo qui di seguito sono dedicate alle imprese che necessitano di investire, acquistare macchinari e finanziare i propri fabbisogni di liquidità, in particolare, quelli derivanti dal ciclo di acquisto-trasformazione-vendita (il cosiddetto capitale circolante netto) - ma ne esistono alcune che valorizzano anche gli eccessi di liquidità attraverso la gestione dell’anticipo dei pagamenti ai fornitori.
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Fonti di finanziamento alternative: qualche esempio
Parliamo di: 1) Peer-to-Peer lending, 2) Invoice Trading e 3) Dynamic Discounting.
Vediamone le caratteristiche!
- Peer-to-Peer Lending: si tratta di un’evoluzione del tradizionale prestito concesso dagli istituti di credito attraverso il quale una pluralità di prestatori disposti ad investire la propria liquidità mette a disposizione i propri fondi a supporto delle imprese o dei privati.
Le piattaforme che offrono tale servizio di intermediazione tra domanda e offerta di denaro svolgono un’attività di concessione del credito e al tempo stesso un’attività di raccolta dei fondi presso il pubblico degli investitori. Il peer to peer si distingue dalle altre soluzioni fintech in quanto opera la raccolta presso un vasto pubblico di piccoli e grandi investitori. Altre realtà raccolgono i fondi presso investitori istituzionali (come fa Credimi) – in questo caso si parla di ‘digital lending’.
La richiesta di finanziamento può essere effettuata da parte del richiedente direttamente online sulla piattaforma a seguito della quale a distanza di poche ore (a volte minuti) riceverà l’esito. Fra i vantaggi più rilevanti emerge la gestione completamente digitale della documentazione e il sensibile risparmio di tempo dovuto al fatto che non è necessario un incontro fisico, né recarsi in alcuna filiale!
Il processo di valutazione del credito da parte degli operatori fintech muove dall’analisi delle informazioni qualitative, come la reputazione dell’impresa richiedente e i prodotti/servizi da essa offerti e informazioni quantitative, processate principalmente attraverso l’utilizzo di algoritmi, quali i bilanci degli ultimi esercizi, l’importo richiesto, la finalità del finanziamento e la tipologia di attività svolta.
Perché sceglierlo?
Una simile fonte di finanziamento permette di aprire alle PMI delle possibilità alternative di accesso al credito e di superare, quindi, le barriere all’ingresso al mercato dei capitali dovute alle tempistiche non sempre rapide del mondo bancario tradizionale.
- Invoice Trading: è una forma di finanziamento dei crediti commerciali, assimilabile alla tradizionale cessione del credito, detta anche Factoring. Le imprese possono inoltrare le richieste di sconto delle fatture emesse attraverso una piattaforma online a seguito della quale in tempi molto contenuti l’operatore del fintech fornirà la quotazione dell’anticipo, formulando una proposta personalizzata. In caso di accettazione dell’offerta, l’impresa cedente otterrà le liquidità al netto della commissione di servizio.
La cessione del credito può avvenire sia attraverso la formula pro-solvendo e quindi lasciando a carico del cedente il rischio di inadempimento del debitore, oppure con la formula pro-soluto, ossia liberandolo da tale responsabilità.
Una delle principali innovazioni consiste nel fatto che l’anticipo può essere richiesto anche per una singola fattura senza imporre al richiedente la cessione della totalità dei crediti commerciali vantati nei confronti del portafoglio clienti e non prevede un rapporto continuativo.
Tale operazione può avvenire addirittura in maniera totalmente confidenziale, attraverso l’apertura di conti dedicati con ordini irrevocabili di accredito degli incassi all’operatore fintech, e quindi l’impresa cedente non dovrà assolvere all’obbligo di notifica dell’avvenuta cessione al debitore.
Perché sceglierlo?
La cessione del credito pro-soluto risulta una fonte di finanziamento alternativa particolarmente vantaggiosa per le imprese perché permette di eliminare dal bilancio i crediti verso i clienti ceduti e di ottenere una serie di benefici a livello patrimoniale e finanziario, con una conseguente riduzione dell’investimento di risorse, a una migliore valutazione in Centrale rischi, a una velocizzazione dell’incasso dei crediti e quindi a un minor assorbimento di liquidità ”imbrigliata” nei crediti commerciali in attesa di essere incassati.
- Dynamic Discounting: si tratta di una soluzione che permette all’impresa di “impiegare” la propria liquidità e al tempo stesso di ridurre i tempi di incasso dei propri fornitori mettendo a loro disposizione una piattaforma con cui possono richiedere la liquidazione anticipata delle fatture emesse in cambio di uno sconto sulla fornitura. Questo sconto è definito appunto “dinamico” in quanto attribuisce al fornitore la facoltà di richiedere in qualunque momento il pagamento delle proprie fatture e di ottenere in via anticipata le liquidità di cui necessita.
Quali sono i benefici?
- Un’impresa fornitrice dell’azienda che attiva il Dynamic Discounting che sta attraversando un periodo di tensione può usufruire dei benefici di un simile strumento per sopperire ai propri fabbisogni finanziari, evitando di saturare le linee di credito o richiedere l’incremento di quelle già pienamente utilizzate agli istituti di credito con cui opera.
- L’impresa fornitrice che usufruisce del Dynamic Discounting beneficia dei medesimi effetti positivi generati dalla cessione del credito pro-soluto e di un minor assorbimento di liquidità correlato alla dinamica del capitale circolante.
'Banking as a service' come fonte di finanziamento: ecco come fare?
Tuttavia, le imprese di grandi dimensioni non sono solo le destinatarie dei servizi finanziari offerti dagli operatori fintech e dagli istituti di credito bensì possono diventare anch’esse a loro volta una “banca”.
In che senso?
Stiamo parlando del modello Banking as a Service (BaaS), un modello di business che consente alle aziende che non operano nel mercato dei servizi finanziari di agire come banche digitali, appoggiandosi a un istituto dotato di regolare licenza bancaria, attraverso il quale offrire servizi e prodotti finanziari come fonte di finanziamento alternativa, quali conti correnti bancari, carte di pagamento e prestiti al consumo marchiati con il proprio brand.
Facciamo un esempio...
Si pensi ad un grande dealer di auto o a un’azienda di utilities in grado di offrire anche direttamente sulla propria piattaforma finanziamenti ai propri clienti per acquistare i veicoli o rinnovare gli impianti ad esempio per il riscaldamento. Le aziende potranno, direttamente dal loro sito internet (integrati attraverso opportune APIs al sito del provider del BaaS), raccogliere richieste di finanziamento e offrire esito (anche in tempo reale) e risorse finanziarie al cliente.
In tal senso, le piccole e medie imprese possono svolgere il ruolo di intermediarie nell’erogazione di servizi finanziari, incorporando nel proprio portafoglio i prodotti della banca partner e risultando come unico interlocutore e titolare del rapporto con il cliente finale, al quale non è resa immediatamente nota la denominazione sociale dell’istituto di credito che eroga effettivamente il servizio.
La novità di una simile soluzione sta nella facoltà concessa alle imprese italiane di espandere la propria offerta con strumenti di finanza alternativa, nonché di diversificare il proprio business e acquisire importanti informazioni sulle abitudini di spesa dei propri clienti per procedere allo sviluppo di servizi sempre più personalizzati e senza essere gravate dagli obblighi normativi delle banche.
Si tratta quindi di un’importante rivoluzione che richiede un cambiamento nella strategia adottata dagli operatori del canale bancario che dovrà essere orientata alla condivisione dei dati e dei servizi applicativi tramite la stipula di partnership con operatori fintech e terzi sviluppatori.
Come avrai capito, esistono molte fonti di finanziamento alternativo a disposizione della tua azienda. Non ti resta che valutare quella che risponde meglio alle tue esigenze in questo momento.
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A proposito di InFinance
inFinance è una società di formazione e consulenza specializzata in Corporate Finance, Controlling e Banking. Tutte le attività si caratterizzano per un approccio concreto, diretto e pragmatico. inFinance collabora con le principali banche e aziende italiane ed è, inoltre, attiva nello sviluppo e nella diffusione della cultura finanziaria attraverso video, working paper, articoli, libri e convegni.
A proposito della Dott.ssa Gessica Valsecchi
Analista finanziaria, consulente e advisor in materia di corporate finance in primarie realtà di impresa. Laureata in Management con curriculum in finanza aziendale si occupa di analisi e pianificazione finanziaria nonché di assistenza a studi legali in tema di contenzioso bancario. Dottoressa Commercialista in Brescia collabora con inFinance quale esperta in progetti di formazione digitale.