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Osservatorio Piccole e Medie Imprese: parola d'ordine digitalizzazione

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Per uscire vincenti contro il Covid la parola d’ordine per le Imprese sarà “Digitalizzazione”.

Qual è lo stato di digitalizzazione delle Imprese italiane a fine 2020?

Ce lo raccontano i risultati del secondo Osservatorio Piccole Imprese Italiane di Credimi, realizzato da Nextplora, azienda di Insight Management, su un campione di 1.200 aziende con fatturato fino a 10 milioni di euro, suddivise in parti uguali tra i settori di industria, commercio, edilizia e servizi e analizzate per forma giuridica (ditte individuali, società di persone, società di capitali).

Dopo l’Osservatorio sul Commercio al Dettaglio pubblicato lo scorso aprile, questa volta abbiamo indagato a fondo il rapporto tra Imprese italiane e digitalizzazione.

Ecco cosa è emerso.



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Digitalizzazione: una tappa fondamentale del processo di crescita

Non c’è dubbio. Le percentuali sono diverse, ma il consenso è generale.

Per il 43% delle imprese individuali, il 35% delle società di persone e il 30% delle società di capitali italiane la digitalizzazione è “una tappa fondamentale del processo di crescita” delle proprie aziende.

Ad effettuare gli investimenti maggiori nell’ultimo anno sono state le aziende dei servizi (68%) seguite da quelle dell’industria (59%) e del commercio (57%). Meno incline a questo tipo di investimenti, invece, il settore dell’edilizia, dove solo il 34% delle imprese ha investito in digitalizzazione.

Un consenso che poggia le basi sulla consapevolezza che l'uso di strumenti digitali in azienda contribuisce a rispondere meglio alle nuove esigenze dei clienti, e consente di migliorare la gestione dei processi aziendali.



nextplora


Trasformazione digitale: su cosa investire

Gli investimenti degli ultimi 12 mesi si sono concentrati principalmente sulla creazione del sito Internet e dei profili social (38% industria, 32% commercio, 22% edilizia, 43% servizi).

Molte società hanno deciso anche di investire nello sviluppo delle piattaforme di e-commerce (16% industria, 24% commercio, 6% edilizia, 17% servizi) e nel marketing digitale (14% industria, 19% commercio, 5% edilizia, 18% servizi).

Più contenuti, ma presenti, gli investimenti per la riorganizzazione dei processi aziendali, come CRM per la gestione e l’assistenza ai clienti (8% industria, 6% commercio, 3% edilizia, 8% servizi) o l’acquisto di software per la progettazione, per la gestione del magazzino e della logistica, delle risorse umane, dei processi interni di organizzazione.



Scarica il report e visualizza i risultati dell'Osservatorio Piccole e Medie Imprese:

Focus Digitalizzazione, realizzato da Nextplora per Credimi

SCARICA IL REPORT



Impatti del digitale in azienda

Se da un lato c’è consenso sull’urgenza di abbracciare il digitale velocemente, dall’altro la percezione della sua rilevanza sul proprio business non è sempre chiara.

Mentre quasi la metà delle ditte individuali lo considera un driver fondamentale per la crescita e il 25% delle piccole imprese dei servizi dichiara che sarà “il principale obiettivo per il prossimo anno”, il 24% delle società di persone e il 36% delle piccole imprese nel settore edile pensano che “non sia necessario”.

E ancora. Tutti i settori per tutte le dimensioni aziendali pensano che il digitale possa “migliorare i processi di vendita” (risposta data dal 30% degli intervistati in media), tuttavia, sono pochissimi gli imprenditori convinti che la digitalizzazione possa incidere davvero sul fatturato: dal 6% delle ditte individuali, all’11% delle società di capitali al 13% delle società di persone; dal 3% dell’edilizia, al 10% dell’industria, al 12% dei servizi, fino a un picco del 19% per le imprese del commercio.



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Chi investe e quanto?

A fare i maggiori investimenti sono le imprese con fatturato fino a un milione di euro, specialmente nel Sud e nelle Isole e le ditte individuali.

Queste ultime sono anche quelle che investono di più: fino a 30mila euro l’anno, per le ditte individuali, utilizzati nel 50% dei casi nella creazione di siti Internet e profili social, nel 35% in piattaforme e-commerce, nel 22% in marketing digitale, nel 16% in software per la progettazione e la produzione, nel 15% in software e strumenti per la gestione del magazzino e della logistica, nel 14% per la creazione di CRM.



Digitalizzazione e Regioni

Dal punto di vista geografico le Isole e il Sud Italia investono molto di più del Nord e del Centro: il 40% ha investito nel sito web e nei social (contro il 36% del Nord e il 23% del Centro Italia), il 22% in piattaforme e-commerce (contro il 13% di Centro e Nord), il 20% in marketing digitale (16% al Centro e solo 9% al Nord).

Di contro, non hanno investito nulla in digitalizzazione il 54% delle imprese del Centro Italia, il 48% del Nord, ma “solo” il 33% delle imprese con sede in Sud Italia e nelle Isole.



Tappa obbligata sì, ma serve una strategia

L’Osservatorio rivela che per la maggior parte delle aziende la digitalizzazione rappresenta una tappa fondamentale, ma spesso è difficile capire come mettere in atto una strategia.

Molti non nascondono di decidere da soli o di seguire il consiglio di amici e conoscenti quando si tratta di scegliere quali investimenti mettere a bilancio; la maggior parte ricorre a mezzi propri (il 67% delle società di capitali e il 50% delle ditte individuali) o a risorse di famiglia (il 31% delle ditte individuali) per finanziare le operazioni.

Meno di un terzo dei piccoli imprenditori ricorre al credito bancario per sostenere questi processi, e in pochi sono a conoscenza degli incentivi regionali, statali ed europei. Chi ricorre di più agli incentivi sono le società di persone (8%) , mentre le ditte individuali e le società di capitali sono ferme rispettivamente al 3% e all’1%.

 

Trasformazione digitale delle Imprese nel 2021

La rincorsa alla digitalizzazione deve partire dalla conoscenza degli strumenti a disposizione degli imprenditori, insieme alla costruzione di una strategia che permetta di fare gli investimenti giusti.

“Con questo nuovo osservatorio abbiamo voluto fare una fotografia della digitalizzazione e dell’importanza che ricopre nella realtà degli imprenditori italiani. Lo spaccato che questa ricerca ha restituito è quello di un’Italia che pensa di crescere anche grazie agli investimenti in tecnologia, soprattutto quelle imprese che per dimensione o posizione geografica potrebbero avere un maggiore divario digitale da recuperare (ad es. quelle del Sud e delle Isole)” ha dichiarato Ignazio Rocco, Founder e CEO di Credimi.

"Un cambio importante che va sostenuto e promosso perché investire nel digitale significa investire nel futuro del proprio business, avendo il coraggio anche di modificarne il modello, se necessario. Per fortuna molte piccole imprese hanno già compreso le opportunità generate dalla crisi, e sono proprio quelle che prendendosi dei rischi calcolati e investendo nella digitalizzazione potranno uscirne più forti di prima. Una strategia lungimirante che potrebbe mettere la nostra piccola impresa al riparo dalla pandemia globale".

 

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Focus Digitalizzazione, realizzato da Nextplora per Credimi

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