Fintech

Startup: tutte pazze per l'open innovation

Open Innovation e Start Up, una coppia perfetta

Come una startup può trarre valore dall'open innovation

di: Silvia Serraiocco

Oggi tutti parlano di open innovation (a volte abusandone), ma cosa significa realmente?

L’open innovation (“innovazione aperta”) è un modello di innovazione secondo il quale le imprese, per creare più valore e competere meglio sul mercato, non possono basarsi soltanto su risorse interne ma devono ricorrere sempre più a strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da start up, università, istituti di ricerca, fornitori, inventori, programmatori e consulenti.

L’Open Innovation è una grande opportunità di sviluppo economico creando un terreno di incontro tra il mondo strutturato dell’industria e le start up. I vantaggi sono duplici: le grandi aziende possono far leva sul talento e sulla creatività delle startup le quali diventano un vero e proprio reparto di ricerca e sviluppo esterno all’azienda; per le start up l’incontro con l’impresa più grande è un’occasione di crescita, di ingresso di nuovi capitali ma anche di esperienza e di conoscenza del mercato.


Secondo un'indagine condotta da Accenture stimolare la collaborazione tra aziende e startup (o altri soggetti innovatori) può generare nel mondo una crescita di circa 1,5 trilioni di dollari, pari al 2,2% del Pil globale, e solo in Italia può valere un incremento di 35 miliardi di euro (l’1,9% in più del Pil*). 

Oggi, la forte diffusione delle start up nei contesti competitivi ha offerto nuovo terreno fertile per l’implementazione di modelli di open innovation all’interno delle imprese. Proprio per il loro elevato contenuto tecnico, innovativo e digitale sono i partner ideali per le imprese di maggiori dimensioni. Sono in grado di poter offrire non solo know how specializzato e soluzioni uniche a problemi reali ma anche quella flessibilità tanto ricercata dalle grandi imprese sia in termini di visione aperta del business sia di efficienza.

In questo articolo abbiamo parlato anche di open finance e PSD2.

 

Grandi imprese e start up possono e devono lavorare insieme

Da Unicredit a Intesa Sanpaolo al gruppo ING gli investimenti sul mondo start up da parte degli istituti di credito sono in costante crescita.

Unicredit start lab è il programma di accelerazione che il gruppo ha avviato per supportare i migliori progetti imprenditoriali tramite attività di mentoring, connections con corporate e investitori, formazione mirata, servizi bancari ad hoc, assegnazione di premi in denaro. Dal 2009 il programma sostiene già oltre 250 start up accompagnandole in tutte le fasi della vita aziendale.

ING Challenge è l’iniziativa di ING Bank Italia con l’obiettivo di lanciare 50 nuovi giovani imprenditori entro il 2020 e offrire, grazie alla collaborazione quinquennale con la piattaforma digitale H-FARM, 25.000 ore di mentorship.

Intesa Sanpaolo ha supportato la creazione del progetto Destination Italia in collaborazione con lastminute.com group per incentivare e sviluppare la presenza (e lo spending) dei visitatori esteri nel nostro Paese. Destination Italia punta a generare fino a 10 milioni di nuovi arrivi internazionali. L’istituto di credito ha inoltre dato vita a collaborazioni con aziende digital come CoContest, network per gare online di archiettti e Habitissimo, piattaforma online di servizi di professionisti (falegnami, idraulici, elettricisti, traslocatori, imbianchini, solo per citarne alcuni).

…sono tutti esempi di partnership win-win dove si crea valore reciproco.

 

A proposito di Credimi

Nata con la missione di rendere l'accesso al credito alle aziende semplice e veloce, Credimi è oggi la fintech leader dei finanziamenti digitali in Europa.

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*Fonte: Digital Collaboration Index di Accenture

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