Covid-19

3 Storie di Imprenditori ai tempi del Covid19

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Maria Teresa Sotgiu, Elena Lantean, Simone Scafetta, a capo rispettivamente di Kassiopea, 2 effe srl e Ecofiltri Srl, raccontano come hanno gestito l’anno della pandemia, grazie anche ad un finanziamento arrivato al momento giusto.

L’Osservatorio Piccole Imprese Italiane lanciato da Credimi, il più grande digital lender in Europa, offre una fotografia interessante delle piccole imprese italiane che vedono nella digitalizzazione “una tappa fondamentale del processo di crescita”.

Una consapevolezza che nasce dal fatto che una maggiore adozione di strumenti digitali non solo permette di rispondere meglio alle mutate esigenze dei clienti, ma consente anche di gestire in modo più efficiente molti processi aziendali.

L’Osservatorio è realizzato con il supporto operativo dell’agenzia di Insight Management Nextplora, su un campione di 1.200 aziende[1] con fatturato fino a 10 milioni di euro suddivise in parti uguali tra i settori di industria, commercio, edilizia e servizi e analizzate per forma giuridica (ditte individuali, società di persone, società di capitali).

Ad effettuare gli investimenti maggiori nell’ultimo anno sono state le aziende operanti nei servizi (68%) seguite da quelle dell’industria (59%) e del commercio (57%). Tra le aree in cui si è investito di più: siti Internet, e-commerce, marketing digitale. Più ridotti, ma presenti, gli investimenti in digitalizzazione per migliorare i processi aziendali e i prodotti.

Ecco tre storie di successo – Kassiopea, 2 effe srl ed Ecofiltri Srl che hanno saputo reagire alla crisi e trovare i fondi necessari per avviare un cambio di rotta.

 

Imprenditoria femminile: piccola ma forte

Dalla ricerca di Credimi emerge che ben il 46% delle imprese femminili – attive, tra l’altro, nei settori più colpiti dalla pandemia e meno digitalizzate del panorama imprenditoriale italiano – hanno registrato un calo di fatturato tra il 20% e il 50% nel 2020.

Kassiopea, società sarda di programmazione e organizzazione eventi nazionali e internazionali ha perso addirittura l’80%, a causa del blocco di qualsiasi evento, fiera e congresso, ma non ha chiuso. La titolare, Maria Teresa Sotgiu, non si è persa d’animo. “Già nel 2019, in un momento di difficoltà, avevo fatto ricerche online e su Facebook avevo letto di Credimi. Ho fatto subito richiesta per un finanziamento” racconta. “È stato facile fare richiesta, e una volta ottenuto l’ho utilizzato per promuovere attività di comunicazione”.

Kassiopea, che è anche provider ECM (ossia ha la certificazione del Ministero della Salute italiano per la formazione dei medici), nel 2020, per poter continuare a organizzare corsi di aggiornamento, ha studiato, si è organizzata e ha messo in piedi un sistema di eventi a distanza online. “Non sono la stessa cosa, manca il confronto umano, ma almeno abbiamo potuto lavorare e offrire i nostri servizi. È stato faticoso perché era tutto nuovo, abbiamo dovuto imparare un nuovo mestiere, ma è stato anche estremamente stimolante”. Da organizzatrice di eventi, Maria Teresa insieme ai suoi nove dipendenti, è diventata una tecnica specializzata in eventi on line e ora è in cerca di un nuovo partner per fare sistema e crescere insieme.


 

Stessa situazione per Simone Scafetta, socio di Ecofiltri Srl insieme a Gianluca, azienda abruzzese che si occupa di rigenerazione di filtri e catalizzatori SCR. Nata nel 2009, con oltre 5.500 clienti attivi sul territorio nazionale, Ecofiltri è tra i leader di mercato in Italia. Il loro business non ha risentito moltissimo della crisi e il calo di fatturato non ha inficiato l’andamento positivo della società.

Ma il socio e Simone hanno usato il periodo di lockdown per migliorare il layout produttivo e digitalizzare ulteriormente la loro attività facendo leva sia sulle agevolazioni offerte dallo Stato che sull’accesso al credito attraverso il canale fintech.

“Volevamo procedere con una transizione ecologica e tecnologica del nostro business che ci avrebbe reso ancora più competitivi post lockdown, ma ci servivano fondi per farlo nel modo corretto. In un periodo così complicato, l’accesso al credito rischiava di non essere immediato. Inoltre abbiamo pensato che per investire nel digitale 4.0 non potevamo affidarci alla finanza tradizionale - avevamo bisogno di un permanent capital strutturato nel tempo - svincolato da garanzie personali. In pratica, cercavamo un partner finanziario che ci giudicasse per il nostro rating economico e finanziario nonché per la nostra capacità di competere. Così abbiamo fatto una ricerca e scoperto Credimi, a cui abbiamo richiesto dei finanziamenti che sono arrivati velocemente. Il fintech è un canale che continueremo ad utilizzare, non perché siamo in crisi, anzi, ma perché è in grado di accompagnare in modo corretto la nostra crescita senza toglierci risorse in termini di tempo. Non è per nulla impegnativo dal punto di vista burocratico e poi offre la possibilità di restituire il finanziamento dopo che l’investimento ha iniziato a dare i suoi frutti – ha dichiarato Simone. 

"Con il finanziamento ottenuto abbiamo acquistato un ponte meccanico ipertecnologico con cui abbiamo sfruttato anche il credito d'imposta Industria 4.0, abbiamo creato un laboratorio per Ricerca & sviluppo (allo stato attuale vantiamo un brevetto e altri 2 sono in fase di deposito) ed investito in formazione per la riqualificazione del personale (sfruttando anche qui crediti d'imposta) nonché selezionato persone con competenze sempre più tecniche e digitali, come ingegneri elettronici e meccatronici.

Il prossimo passo di Ecofiltri Srl sarà digitalizzare il magazzino – quindi avere una tecnologia in grado di connettere in tempo reale il sito web con i nostri clienti e con l’area produttiva per offrire beni e servizi sempre più personalizzati."

“L’obiettivo finale – conclude Simone - è creare un sistema integrato di connessione in cui le macchine 4.0 e le persone collaborano tra loro per realizzare beni e servizi più intelligenti in un ambiente di lavoro ipertecnologico: questo garantirà un servizio più performante e una maggiore produttività”.

La storia di queste tre imprese restituisce uno spaccato di un’Italia che pensa di crescere anche grazie agli investimenti in tecnologia, soprattutto quelle imprese che per dimensione o posizione geografica potrebbero avere un maggiore divario digitale da recuperare (ad es. quelle del Sud e delle Isole) – ha dichiarato Ignazio Rocco, Ceo e Founder di Credimi.Maria Teresa, Elena, Fabio e Simone sono imprenditori che hanno saputo fare un cambio di passo importante che non può non essere sostenuto e continuamente promosso perché investire nel digitale significa investire nel futuro del proprio business, avendo il coraggio anche di modificarne il modello, se necessario. Fortunatamente ci sono molte piccole imprese che vedono le opportunità generate dalla crisi, e sono proprio quelle che prendendosi dei rischi calcolati e investendo nella digitalizzazione potranno uscirne più forti di prima. Una strategia lungimirante che potrebbe mettere la nostra piccola impresa al riparo dalla pandemia globale."

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[1] Il campione è composto unicamente da Merchant (44% Proprietari, 56% responsabili finanziari/amministrativi) di 1.200 aziende con fatturato fino a 10 milioni di Euro, suddivise in parti uguali tra i settori di industria, commercio, edilizia e servizi e analizzate per forma giuridica (ditte individuali, società di persone, società di capitali).

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